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Finalmente anche a Ragusa, che negli ultimi anni e’ stata un po’ carente per quel che riguarda
le sale cinematografiche, l’apertura di un cinema multisala. Il cinema ha
sette sale distinte , ed e’ sito nella strada che porta da Ragusa
a Marina subito dopo la concessionaria Mercedes (per capirci verso l’ultima parte della strada
a due corsie). si puo’ vedere lo stabile , su cui e’ visibile la scritta
CINEPLEX, L’ apertua è stata effetuata il dicembre 2005.
E’ plausibile pensare che, grazie alla sua posizione strategica (Ragusa e’ grosso modo al centro
della provincia Iblea), il cinema raccogliera’ l’utenza non solo di Ragusa ma anche del resto della
provincia, che e’ composta anche da una serie di grossi centri tra i quali Modica, Vittoria, Comiso e Scicli.
I ragusani non sono piu’ costretti alla visione del film della settimana ma possono scegliere
tra una piu’ vasta gamma di proiezioni in base ai propri gusti.
la coop, cooperativa di consumatori, un punto vendita a Ragusa, in viale delle Americhe. Fa piacere sapere che Ragusa e’ stata scelta come sede del primo ipermercato siciliano (ve ne sono in progetto altri 5 in Sicilia). Ecco l’annuncio ufficiale da parte dell’Ipercoop Sicilia:
Il maggior gruppo della Grande Distribuzione in Italia è pronto per affrontare una nuova sfida. Ipercoop Sicilia, società costituita da 4 grandi cooperative, aprirà, entro il 2010, 6 nuovi Ipermercati nella regione siciliana, per un investimento complessivo pari a 300 milioni di euro che porterà più di 1000 nuovi posti di lavoro.
Questo proliferare di novita’ nell’arco di alcuni anni: un grande cinema multisala, il Cineplex, un discreto centro commerciale, il porto a Marina di Ragusa, le numerose opere di restauro di monumenti, i progetti di recupero e valorizzazione di aree quali il centro storico o zone di Ibla tipo i giardini, sembra sintomatico di un nuovo benessere, di un nuovo slancio che finalmente la citta’, a prescindere dagli errori politici che sono stati fatti in passato (e spero non si ripeteranno) sta finalmente conquistando. Gli stessi abitanti della citta’ in passato spesso sono stati accusati di essere immobili, di “fare sempre le stesse cose, andare sempre negli stessi posti”, essere sempre tra le righe insomma.
Forse prima che determinate logiche si inneschino e’ semplicemente necessario che un po’ di tempo trascorra affinche’ l’operosita’ della gente del luogo e le risorse economiche che ne derivano, possano incanalarsi in un sistema di reali cambiamenti di una citta’ che non ha nulla da invidiare a quei posti dell’Italia centrale e settrentrionale che sono meta di turismo e vengono citate sovente come come esempio di cultura e civilta’.
La cassata, prodotto della pasticceria siciliana, e più specificatamente di Palermo, merita il posto d’onore tra i dolci tipici di questa regione; la cassata nata per celebrare la Pasqua dopo i sacrifici quaresimali, è divenuta di consumo comune durante tutto l’anno. I suoi decori sono barocchi, e sontuosi e la sua derivazione in realtà è di origine araba: il suo nome deriva dal vocabolo arabo “Quas’at”, che significa scodella grande e tonda, e la ricchezza dei suoi ingredienti rispecchia le caratteristiche della cucina saracena, che ama armonizzare sapori contrastanti, come il Pan di Spagna ripieno di ricotta impastata con zucchero, vaniglia, pezzetti di cioccolato e di frutta candita e liquore (preferibilmente rosolio, rum o maraschino).Apparentemente semplice da realizzare, la preparazione della cassata alla siciliana richiede invece molta abilita’, specie per creare le elaborate decorazioni di cui è largamente provvista. |
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Sabato 12 Settembre 2009 : Per la prima volta nella storia la pattuglia delle Frecce tricolori ha fatto tappa in provincia di Ragusa, giornata direi spettacolare un evento in grande le freccie tricolore arrivano pure da noi a svolazzare e dare un pò di spettacolo sui cieli “mazzariddari”. Un’ emozione belissima vedere questi aerei che fanno acrobazie assurde, figure in aria tutti vicini sembra che si toccano quasi. Insomma da vedere veramente…Tanta gente ha invaso Marina di Ragusa x vedere questi magnifici piloti che sfrecciano sul cielo per arrivare a sorvolare le nostre acque mai vista così tanta gente addirittura c’erano pure autobus organizzati che provenivano dalle altre province Siciliane un evento veramente importante la quale ne è valsa la pena vedere 😉 |
Prendo spunto dal commento lasciato da un gentile lettore nei commenti del post precedente per parlare brevemente del Palazzo La Rocca.
Passeggiando per la lunga e tortuosa stradina che costeggia il Duomo di San Giorgio a Ibla, proprio prima di arrivare nella piazza antistante il suddetto duomo, ci si imbatte in quella magnifica opera di architettura barocca che e’ il Palazzo La Rocca , costruito intorno al 1760. Negli ultimi anni ho visto centinaia di turisti, non esagero, soffermarsi, anche per parecchi minuti, a scattare foto e ad ammirarne il lungo prospetto impreziosito dagli otto balconi nei quali sono rappresentate sapientemente scene della vita del tempo.
L’ottavo balcone, per esempio, fa mostra di un signore occhialuto sovrastato da uno che porta un barile sulla spalla; un mascherone con alcune penne sul cappello sovrastato da un altro che impugna la spada;e infine un mascherone barbuto sovrastato da un portatore di oche. Oggi e’ sede dell’azienda del turismo.
Finalmente (e’ proprio il caso di dirlo data la dimensione e situazione economica fiorente della citta’ Iblea), Ragusa ha un centro commerciale. E’ stato aperto qualche anno fà , si chiama le Masserie ed e’ meno un caos totale di altri. Abbastanza a misura d’uomo, arioso, e relativamente fornito. Forse il settore abbigliamento non e’ il massimo ma di contro l’Unieuro, l’Iperstanda e alcuni altri negozi di casalinghi sono una buona aggiunta all’offerta commerciale della citta’.
Non solo: finalmente si possono fare compere negli orari in cui di solito tutti gli altri negozi sono chiusi per la pausa pranzo, senza neppure morire di freddo. Parcheggio interno e passeggiata al coperto in una citta’ con un inverno freddo e umido (almeno se paragonato alla media siciliana) sono due cose gradite.
Ma corrono voci che… ai commercianti ragusani del centro (via Roma e dintorni per capirci) la cosa non va giu’. E’ una rivoluzione in meglio per chi acquista ma certo non permette a chi dominava la scena prima (si fa per dire, stavano facendo scappare tutti a Modica per colpa di una offerta insufficiente), di avere lo stesso controllo. Ecco dunque la proposta imbarazzante:
“Il centro commerciale non deve fare l’orario continuato! Almeno nel periodo natalizio!”
Strano non credete? Il centro commerciale e’ una iniziativa privata, e non e’ in alcun modo illegale tenere aperto per la pausa pranzo. Eppure la Ragusa economica e produttiva, nella sua declinazione dei commercianti del centro, diventa illiberale e protezionista. Noi pensiamo che questa citta’ debba andare avanti, e Le Masserie sono un miglioramento a conti fatti, forse i commercianti del centro dovrebbero farsi le giuste domande una volta per tutte, ovvero:
1) Perche’ il centro di Ragusa e’ cosi’ poco vivo? Forse soffre della competizione della citta’ vecchia (Ibla) che e’ per motivi storici “separata” dalla citta’? Quanto hanno inciso le politiche passate su questo fenomeno? In citta’ della stessa dimensione alla chiusura degli uffici di solito si vede un certo movimento di persone a piedi per le strade che fanno una passeggiata per negozi (non mi riferisco al caos giornaliero di macchine e persone che devono sbrigare commissioni o che lavorano – questo non manca).
2) Forse Ibla stessa potrebbe diventare un luogo di commercio per tutti i “negozi di nicchia” che non hanno spazio nel centro commerciale? Ci sono sempre piu’ turisti, e le persone del posto potrebbero anche loro avvalersi di un contesto urbano a misura d’uomo per fare le loro compere (tra l’altro dotato di una bella villa dove mandare a giocare i bambini).
3) Il centro commerciale potrebbe fungere da esca per attrarre nuovamente la popolazione ragusana all’interno di Ragusa quando si parla di compere. Ultimamente l’esodo verso Modica o altre citta’ era un fenomeno evidente.Se il commercio ragusano, in ogni sua forma, inizia a guadagnare terreno, e’ un bene per tutti.
La tradizione vuole che a San Martino non manchino le frittelle un po’ in tutta Italia.
A Vittoria la ricetta e’ davvero speciale perche’ oltre alle tradizionali frittelle dolci si fanno
anche le frittelle salate con la tunnina. La tunnina e’ tonno conservato
sotto sale. L’impasto della frittella con la tunnina e’ uguale a quello delle frittelle dolci,
ma non viene aggiunto zucchero o miele all’esterno, ed e’ possibile aggiungere semi di
finocchio selvatico all’impasto. Purtroppo ormai a Vittoria e’ piuttosto difficile trovare il tonno sotto sale,
che continua ad essere reperibile a Pachino (patria dell’omonimo pomodorino).
Per quanto riguarda le frittelle dolci, esistono varieta’ con l’anice e con l’uvetta, ricoperte esternamente
con zucchero. A Ragusa invece ho assaggiato una variante di frittelle con ripieno di mela
ricoperte di miele, la mela rende la pasta interna molto morbida, e il risultato e’ ottimo.
INGREDIENTI per sei persone:
-un chilo di farina
-un panetto di lievito di birra
-acqua, quanto basta per rendere l’impasto morbido
-un pizzico di sale
-semi di finocchio selvatico
PROCEDIMENTO
Impastate la farina con l’acqua, il lievito di birra e un pizzico di sale. Quando l’impasto avrà raggiunto una consistenza morbida e omogenea aggiungete i semi di finocchio selvatico,e l’uva passa.
Coprite l’impasto e lasciarlo lievitare.
Infine friggete a cucchiaiate in abbondante olio bollente.
Appena le frittelle sono ben gonfie e dorate sgocciolatele e ponetele su un piatto da portata.
Buon appetito!
Finalmente dopo circa tre anni e’ stata tolta l’impalcatura al duomo di San Giorgio di Ragusa Ibla e abbiamo potuto ammirarne di nuovo la bellissima facciata barocca. La vera sorpresa, per i piu’, e’ stata scoprire che alcune parti del duomo sono nere, questo perche’ fatte in pietra asfaltica (o pece, una roccia calcarea impregnata di bitume che le da’ la particolare colorazione e di cui il territorio ragusano e’ ricco) che col tempo si ossida e perde il suo colore originale. Inizialmente alcuni profani hanno addirittura gridato allo scempio “hanno rovinato il duomo di San Giorgio!”, come se qualche restauratore folle, perche’ non potrebbe certo trattarsi di originalita’, avesse preso l’iniziativa di tingere di nero… In realta’ il duomo e’ stato riportato con maestria al suo originario splendore restituendo alla piazza antistante quell’immagine di armonia che la contraddistingue. Pare che l’opera abbia ricevuto i complimenti da parte di illustri architetti. Non vi resta che giudicare voi stessi (clicca nella foto per ingrandire).
Utilizzando i limoni del giardino della casa di mare, che crescono succosi e profumati, mio padre prepara un limoncello da fare invidia… chiunque lo ha assaggiato non ha risparmiato complimenti. Ecco gli ingredienti e il metodo di preparazione.
INGREDIENTI
-8/10 limoni ad inizio maturazione
-1 litro di alcool puro
-1 Kg di zucchero
-1,5 litri di acqua
PREPARAZIONE
1^ fase: lavare ed asciugare i limoni, mettere nel litro d’alcool le scorze, private quanto piu’ possibile della parte bianca, e lasciare per 20 giorni in infusione.
2^ fase: preparare lo sciroppo con l’acqua e lo zucchero e portare ad ebollizione; fare raffreddare, filtrare con un normale colino l’alcool aromatizzato, unirlo allo sciroppo ed imbottigliare.